Nel Capodistriano si incontrano l’Adriatico, la zona collinare in roccia sedimentaria (flysch), il Carso, le Alpi Dinariche – tutto ciò si riflette nella varietà del territorio che va dalla pianura costiera nei pressi della foce del Risano alle zone collinari e al Ciglione carsico, fino ad arrivare alla vetta più alta, il Slavnik (Monte Taiano, 1.028 m s.l.m.).
Il comune è zona di insediamento della comunità nazionale italiana che si adopera, insieme alla popolazione maggioritaria slovena, per la salvaguardia della lingua e degli altri valori culturali della comunità stessa. Con il suo intreccio di conoscenze, esperienze, interessi e valori delle varie nazionalità, il nostro territorio rappresenta una peculiare ricchezza culturale, all’insegna della convivenza, della cooperazione e dell’amicizia.
Una città nella quale si intrecciano un ricco patrimonio culturale e lo sviluppo urbano
Il centro storico di Capodistria, con la sua specifica struttura ed architettura, rimane ancora oggi un prezioso monumento urbanistico collocabile in un più ampio contesto mediterraneo. Una passeggiata tra le vie della città vecchia ci fa scoprire, passo dopo passo, il retaggio di diverse epoche storiche che hanno segnato e forgiato, ciascuna a modo suo, questa interessante ed attraente località costiera. Le case borghesi ristrutturate, le viuzze strette e misteriose, le piazze, luoghi d’incontro e interazione sociale – tutto questo rappresenta ancora oggi un ambiente unico e prezioso che suscita interesse, curiosità e ammirazione da parte di visitatori provenienti da vicino e lontano. Tra gli altri punti di interesse vanno ricordate le piazze France Prešeren e Carpaccio al margine del centro storico, nonché la piazza principale con il Palazzo Pretorio, la Loggia e il Duomo, dove possiamo ammirare le forme gotiche, rinascimentali e barocche, le numerose epigrafi e i motivi araldici.
Al contempo, Capodistria è nota anche per essere un centro urbano moderno, con un’infrastruttura estremamente efficiente e all’avanguardia, un’economia in crescita e un alto tenore di vita. È per questo che la città è diventata, negli ultimi anni, uno dei centri urbani più importanti della Slovenia, sede di prestigiose istituzioni scolastiche e della terza università della Slovenia che con una ricca offerta formativa attira sempre più studenti in cerca di nuovo sapere. Un’attenzione particolare è rivolta dal Comune ai bambini e ai giovani; non meno importanti sono le attività sportive, con eccellenti impianti e la realizzazione di vari programmi dedicati. Negli ultimi anni, lo sviluppo delle attività sportive va di pari passo con lo sviluppo del turismo, settore che ha da sempre avuto un ruolo speciale nella città, ma che andava rivisto. L’immagine di Capodistria è stata ridefinita partendo da un approccio classico del turismo per arrivare ad un’offerta segmentata ed esperienziale nei singoli ambiti tematici, dallo sport alla nautica e alla gastronomia, che sta diventando sempre di più un settore economico a sé stante.
L’importanza della città nel panorama turistico è testimoniata anche dal graduale sviluppo del turismo nautico e crocieristico. I primi arrivi delle navi passeggeri risalgono al 2005, con l’approdo di 18 imbarcazioni con complessivamente 1.100 passeggeri; il 2011 è stato un anno da record assoluto, con ben 78 arrivi di grandi navi e lo sbarco di più di 110.000 turisti.
Il porto, una finestra sul mondo
Il ruolo di Capodistria nello sviluppo economico è sicuramente legato anche alla presenza, in città, dell’unico porto sloveno- una finestra sul mondo. La crescita delle attività portuali ha di fatto avviato l’industrializzazione della città: erano gli anni Cinquanta del secolo scorso, e a Capodistria veniva inaugurato il porto (Luka Koper), ad oggi la maggiore società presente sul territorio e gestore di uno dei principali scali del Mediterraneo in grado di garantire il più breve tragitto tra il mare e l’entroterra dell’Europa centrale e orientale. Grazie a questa posizione strategica lungo il Corridoio paneuropeo V, Capodistria rimane uno dei punti nevralgici per il trasbordo delle merci che viaggiano verso l’Europa centro-orientale, raggiungibile con trasporto ferroviario ed autostradale.
Ma lo sviluppo economico non è dato solo dall’attività portuale di Luka Koper – la città è anche sede di numerose piccole e medie imprese che generano entrate di circa 3,6 milioni di euro all’anno. Oltre alle grandi società (Loka Koper, Intereuropa, Cimos…), conosciute a livello internazionale, hanno qui sede anche realtà minori ma non per questo meno importanti, quali Titus Dekani, Istrabenz plini, Rižanski vodovod Koper, Marjetica Koper, Adria commerce, Arriva, Investbiro e molte altre. A Capodistria troviamo numerosi istituti bancati e compagnie assicurative, ma anche di imprese edili e società che operano nel campo della logistica.
I colori e i sapori dell’entroterra
Il Comune città di Capodistria ha un entroterra estremamente ricco e variegato che si estende su gran parte dell’Istria slovena. Anche la storia di questi luoghi ha radici lontane che partono da epoche pre-romane – i testimoni di questo passato sono oggi le pietre, le piazze, le chiese, le case delle città e dei borghi, ma soprattutto le persone che vi abitano.
Sono loro la vera anima del territorio e rispecchiano perfettamente il carattere di tutto ciò che possiamo trovare in queste terre non sempre ospitali, dalle quali però gli abitanti, ostinati e caparbi, hanno saputo cogliere il meglio, sfruttando il clima mite, gli inverni brevi, le estati calde… È per questo che qui crescono rigogliosi gli ulivi, la vite, gli alberi da frutto e le altre specie vegetali che sono alla base di una peculiare tradizione culinaria ed enologica – non opulenta, ma semplicemente sana e gustosa. E qui si pratica – seppur in misura ridotta rispetto al passato – anche la pesca.
Lo sviluppo della città e della campagna procede di pari passo, creando un’entità unica, geograficamente e socialmente inscindibile. Nei pressi di Capodistria, primo punto di contatto tra la terra e il mare, vi sono luoghi di cui i capodistriani vanno fieri – tanto quanto gli abitanti di questi borghi sono fieri della città di Capodistria.