Con il nuovo decreto che entrerà in vigore domani, il 20 ottobre, il governo ha vietato tutti i raduni e tutte le manifestazioni, incluse le nozze e le cerimonie religiose, e ha limitato gli assembramenti ad un massimo di sei persone, sempre nel rispetto della distanza di sicurezza minima di due metri. Detta restrizione non vale per i membri della stessa famiglia o dello stesso nucleo familiare. Da domani sarà vietato passare ad un’altra regione statistica e il movimento sarà limitato dalle ore 21 alle ore 6, salvo le eccezioni.
Il passaggio ad altre regioni statistiche e il movimento dopo le ore 21 è permesso per l’arrivo o l’uscita dal lavoro e per l’attuazione di mansioni lavorative, attività economiche, agricole e forestali, per prevenire il pericolo diretto alla salute, alla vita e al patrimonio. Si permette l’assistenza e l’aiuto alle persone che necessitano cure ovv. l’assistenza o cura di membri familiari, l’accesso alle farmacie, ai servizi medici e sanitari e alle cure termali. Si permette anche l’accesso alle rappresentanze diplomatiche e consolari, ai servizi di emergenza, a svolgere mansioni legate ad organi giudiziari e amministrativi e alle forze dell’ordine. Si permette altresì l’accesso ai servizi per le persone con necessità particolari, l’attuazione delle opere di manutenzione ovv. faccende stagionali su stabili privati o su terreni privati per i membri dello stesso nucleo familiare.
Da domani entra in vigore anche il provvedimento più restrittivo in merito agli assembramenti di persone in luoghi pubblici. Diminuisce il numero di persone che possono riunirsi all’aperto, e cioè da dieci a sei persone. L’unica eccezione sono i membri della stessa famiglia. Le singole persone o i membri dello stesso nucleo familiare possono comunque svolgere attività sportiva e ricreativa nella propria regione statistica in considerazione delle raccomandazioni dell’Istituto per la salute pubblica e mantenendo la distanza di sicurezza.
Il controllo dell’osservazione del decreto verrà attuato dalla polizia e dall’ispettorato sanitario.